Nel piede piatto idiopatico, tutta la pianta del piede tocca il pavimento quando il bambino è in piedi: sono appiattiti gli archi plantari che, normalmente, tengono staccata da terra la parte interna della pianta del piede.
Il piede piatto è normale nei bambini di età inferiore ai tre anni in quanto la pianta del piede presenta abbondante grasso. All’inizio della deambulazione, nella prima infanzia, la pianta del piede è normalmente allargata e appiattita per via di uno sviluppo ancora incompleto della muscolatura e dei legamenti.
Con la crescita, la disposizione delle ossa del piede si modifica grazie al riassorbimento del pannicolo di grasso, al rinforzo della muscolatura e dei legamenti.
Il primo momento in cui far diagnosi di piede piatto è dai 4 anni di vita in su. In questa fase è utile fare diagnosi per poter trattare conservativamente il piede piatto con un plantare da rinnovare annualmente ed esercizi della volta plantare. In tale epoca è importante eseguire una visita dal chirurgo del piede soprattutto se uno dei genitori sa di aver sofferto o di soffrire di piede piatto o di altre deformità del piede.

Qualora all’età di 8-9 anni il piede piatto non sia risolto bisogna considerare
il Trattamento Chirurgico. La chirurgia si esegue tra i 9-14 anni con interventi di artrorisi dello spazio compreso tra astragalo e calcagno, sotto-astragalica, eseguita in età compresa tra gli 8 e i 14 anni.
Per artrorisi si intende un intervento che con l’ausilio di una endortesi (vite) limita il movimento di scivolamento verso l’esterno del calcagno (in valgo) sotto l’astragalo.
Tale vite nelle tecniche più moderne è applicata con tecnica mini-invasive con la sola incisione di 3 mm in anestesia locale e in regime di Day Service (poche ore di permanenza in ospedale).
Il bambino è libero di camminare da subito, l’unico punto di sutura non necessita di rimozione e il dolore post-operatorio è molto contenuto.
La correzione è di fatto immediata osservando un allineamento dell’astragalo e calcagno e formazione della volta plantare. La funzione della vite accompagna il bambino durante la sua adolescenza possibilmente fino a fine crescita intorno ai 17 anni. Allora con una rivalutazione clinica e radiografica con il chirurgo si valuterà l’eventuale rimozione.