L’alluce rigido è una patologia molto meno conosciuta dell’alluce valgo. L’alluce rigido, come dice il termine stesso, è un alluce con un movimento limitato soprattutto in flessione dorsale. Questa patologia congenita è dovuta all’elevazione del primo metatarso e comporta la degenerazione artrosica dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce.
Dopo una prima fase asintomatica, l’alluce rigido può dare segno di se in modo molto doloroso anche in giovane età.
Il segno tipico dell’alluce rigido è una protuberanza (esostosi) che differentemente da quella dell’alluce valgo (che compare prevalentemente medialmente, al lato dell’alluce) compare dorsalmente (al di sopra dell’alluce) e ne limita il movimento rendendo i pochi gradi di flessione dorsale dell’alluce dolorosa durante la deambulazione.
La diagnosi si basa su un esame del paziente a piedi nudi dove è facilmente palpabile ed evidenziabile l’esostosi dorsale e l’osservazione di una radiografia del piede. L’inizio di un trattamento deve sempre o molto spesso prendere in considerazione terapie conservative.
Se la terapia conservativa fallisce allora la soluzione non puo’ che essere chirurgica.
La chirurgia puo’ contare 3 tipologie di interventi a seconda della degenerazione articolare associata:
- Asportazione dell’esostosi dorsale e decompressione articolare mediante la medesima tecnica mini-invasiva adoperata nell’alluce valgo.
- Sostituzione protesica dell’articolazione metatarso falangea con protesi che di fatto agiscono come distanziatori dell’articolazione degenerata che migliora il conflitto e la sintomatologia dolorosa.
- Artrodesi: fusione dell’articolazione con tecnica mini-invasiva che consente di bloccare l’articolazione eliminando il dolore. Sebbene l’artrodesi è sempre l’ultima opzione chirurgica essa se condotta con tecniche mini-invasive consente di risolvere i sintomi e consentire al paziente una ripresa della maggior parte delle attività quotidiane di vita
IMPORTANTE IN TALI TRATTAMENTI E CASI SELEZIONATI E’ LA MEDICINA RIGENERATIVA CHE CONSENTE DI UTILIZZARE CELLULE STAMINALI E MONOCITI PER CONSENTIRE UN BUON RECUPERO ARTICOLARE.